Anoressia, quel male trattato con leggerezza

Anoressia, quel male trattato con leggerezza

Anoressia, quel male trattato con leggerezza

Sfogliando i giornali trovo degli articoli allucinanti come questo di Repubblica:http://d.repubblica.it/argomenti/2012/08/16/foto/lara_stone_testimonial-1209104/1/
E mi domando: due tette abbondanti sono sinonimo alla lotta all’anoressia? La risposta chiaramente è no.
Tra gli aggettivi che nel linguaggio comune si usa,”anoressica” è sinonimo di magrezza, mai di malattia. Perchè è trattata così superficialmente l’anoressia, uno dei mali delle nostre ere, che porta alla morte?
Probabilmente alla base c’è molta ignoranza. Nelle mie interviste una domanda è ricorrente:”La moda può portare all’anoressia?” e rispondo spesso che io sono l’esempio di come dicendo no a certi meccanismi nella vita si può arrivare comunque dove si vuole senza ammallarsi. Indubbiamente i media, la moda possono supportare un ideale sbagliato, quell’ideale in cui la donna diventa un manico di scopa, senza sorriso, con ossa sporgenti,magari per far scivolare meglio un vestito, magari perchè in televisione è più “facile” da gestire.
Da anni denuncio il sistema viziato da photoshop, bellezza=magrezza, e l’uso di ragazze molto esili sempre e comunque a discapito di donne normali e della realtà reale del mondo Donna.
Ma da qui a parlare di anoressia è un altra cosa.
Quel male psicologico che ti divora dentro io non ve lo posso raccontare. Solo chi c’è passato lo può dire. Quel voler sparire, quel voler morire. Si, perchè si parla di VOLER MORIRE. La psiche diventa l’arma e il corpo la vittima. In questi anni che mi hanno a stretto contatto con chi soffre di DCA di storie ne ho sentite tante. Sono tutte storie molto toccanti in cui il comune denominatore è il male d’amore della nostra società.
Apprezzabili tutte le iniziative che portano a salvaguardare chi è malato: ricordiamo la denuncia di Mary Garret ballerina della Scala di Milano, o la Camera della Moda che in occasione della settimana della moda milanese ha un vero e proprio Manifesto contro l’anoressia. Non dimentichiamoci però che l’anoressia è un viaggio personale in cui ognuno di noi può imbattersi, è una malattia da non sottovalutare e non semplicemente il risultato di chi non mangia o mangia poco. Dentro la parola ANORESSIA c’è un mondo, un mondo che soffre. E a volte tutta questa leggerezza nell’utilizzare quel termine, spesso in modo spropositato, è una cosa che possiamo evitare. cvs Carafate

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