Arte e solitudine: quel senso di vuoto quando la platea se ne va

Arte e solitudine: quel senso di vuoto quando la platea se ne va

Arte e solitudine: quel senso di vuoto quando la platea se ne va

Laura-Antonelli

E’ da tempo che volevo parlare di lei. Poi oltre a lei si sono aggiunti altri personaggi. Ma inizierò con Laura e la sua bellezza.

Laura Antonelli è una di quelle attrici che difficilmente ti scordi; protagonista dei film degli anni ’70 e ’80, di una bellezza sconvolgente, icona sexy, talentuosa. Può succedere a chiunque di noi di sbagliare, di trovare una strada incidentata…. La sua notte X è stata la notte del 27 aprile 1991, quando nella sua villa di Cerveteri vengono trovati 36 grammi di cocaina. Solo nel 2000, grazie a nuove leggi, viene scagionata visto che l’assunzione di sostanze stupefacenti per uso personale, entro i limiti stabiliti dalla legge, non è più considerata reato. Un altro episodio segna indelebilmente la vita dell’attrice: durante la lavorazione del film Malizia 2000 si sottopone ad un intervento chirurgico al viso, ma il collagene ne deturpa i lineamenti. Inizia una lunga battaglia legale che vede contrapposta l’Antonelli al regista, il chirurgo e al produttore del film, i quali sono accusati di averla obbligata a sottoporsi ai trattamenti antirughe. Dopo circa tredici anni arriva la sentenza che scagiona i tre,  sentenziando che le alterazioni dermatologiche patite da Laura Antonelli non vanno ascritte alle sostanze iniettatele, bensì ad una reazione allergica nota come edema di Quincke, che non ha nulla a che vedere con il trattamento estetico praticatole (fonte Wikipedia). Il declino definitivo di una star….Per anni ha dovuto subire diversi ricoveri dovuti alla profonda sofferenza psichica nella quale è caduta. Oggi Laura è una donna sola, a 72 anni. Qualche ricordo offuscato nella memoria di chi quei film li ha vissuti, amati, visti e rivisti. E una canzone, che proprio in questo 2013 torna a far parlare di lei. Lui, Simone Cristicchi, Laura l’ha conosciuta e le parole le ha racchiuse in alcuni versi di “Laura” che potete trovare nel suo ultimo “Album di famiglia”.

Tra i tanti artisti rimasti soli, c’è anche Francesco Nuti. Una carriera brillante iniziata negli anni ’70 come membro del gruppo cabarettistico dei Giancattivi, per poi negli anni ’80 diventare un perfetto attore nei film  Madonna che silenzio c’è stasera (1982), Io, Chiara e lo Scuro (1983) e Son contento (1983) che gli danno fama e notorietà. Negli anni ’90 e 2000 continua la sua storia artisticaa anche se i successi si sa, sono come delle altalene. E’ li che Francesco conosce la depressione, da quell’amore per il suo lavoro non corrisposto dal pubblico. Nel 2006 l’incidente che lo porterà in coma e che ancora oggi sta lasciando gli strascichi. E’ la vicinanza di amici come Giovanni Veronesi e  il fratello che fanno si che in questi anni Francesco riesca a migliorare: segnato per sempre da quell’incidente,proprio di oggi sono le dichiarazioni al Mattino alle quali denuncia:” Chi si vergogna di me, si vergogni di sè”  perchè si sa, quando i riflettori si spengono è difficile stare accanto alle persone e amarle non per il personaggio che interpretano, ma per quel che sono veramente.

francesco-nuti

Oggi mi  sono venuti in mente loro, perchè come spesso scrivo, la solitudine è il male della nostra era. Due storie tra tante, di gente che han lasciato un segno nel mondo artistico italiano e che, purtroppo, per vicende diverse, sono stati lasciati soli a se stessi, appena ce n’è stata l’occasione.
Perchè dovremmo sempre pensare a chi facciamo avvicinare alla nostra vita, selezionare le persone di cui ci circondiamo. Perchè voler bene gratuitamente, è un lusso. Ed è un lusso che pochi sono capaci di condividere. Figuriamoci a beneficiarne.

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