Cinque giornaliste americane vittime di “Age shaming”

Cinque giornaliste americane vittime di “Age shaming”

Roma Torre , 62 anni,  Amanda Farinacci, Kristen Shaughnessy, Jeanine Ramirez e Vivian Lee, tutte oltre i 40 anni, sono le cinque giornaliste che nel giugno 2019 hanno deciso di fare causa alla rete televisiva New York1 per “age shaming” e discriminazione sessuale.
«Sentiamo di essere state messe da parte – aveva raccontato allora Torre al New York Times — Gli uomini della nostra età vengono trattati con deferenza mentre noi donne abbiamo la data di scadenza». Messe da parte per far spazio a colleghe più giovani, stipendi dimezzati rispetto i colleghi maschi con uguale o minor esperienza, questi alcuni dei punti principali dell’accusa. Trattate come “merce scaduta” le conduttrici hanno trovato un accordo dopo più di un anno di causa con l’emittente.


Quello dell’ “age shaming” è un fenomeno che riguarda molti settori, non solo quello televisivo. In molti ambienti di lavoro, superata una certa età, si viene rimpiazzati da persone più giovani spesso senza esperienza. Basti pensare a quanti annunci di lavoro leggiamo con il limite massimo di età che varia dai 24 ai 30 anni. Ma davvero chi ha più esperienza può essere accantonato con tanta facilità?

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